Una delle più importanti case automobilistiche al mondo perde il suo “pezzo da novanta”, la sua colonna portante, l’uomo capace di porre le basi per il futuro.
Shoichiro Toyoda, il geniale capo del gigante automobilistico di Toyota, che ha guidato l’azienda, prendendola per mano, nella sua espansione in Nord America negli anni ’80, e ha contribuito a trasformarla in un marchio globale, è morto martedì scorso. Era figlio dello storico fondatore dell’azienda, e aveva 97 anni.
Se ne va per sempre l’uomo che ha saputo, con lungimiranza e capacità fuori dal comune, condurre le vetture del Sol Levante verso un viaggio per il mondo.
Lutto nel mondo dei motori: ci lascia un uomo geniale, che ha fatto la storia nel mercato mondiale delle quattro ruote
Ci lascia il genio capace di creare un percorso ha cambiato la storia delle automobili nipponiche. Se Toyota si è aperta al mercato globale e ha conquistato il suo posto tra i Grandi, lo deve a lui, solo a Shoichiro.
I vertici della multinazionale nipponica sostengono, in una nota ufficiale, che la causa del decesso sia stata l’insufficienza cardiaca. In un decennio al timone di Toyota, Toyoda ha messo in campo le sue notevoli capacità in ingegneria, gestione, politica e diplomazia. Tutto questo è servito per mettere l’azienda sulla strada maestra per superare General Motors. Tutto questo ha permesso di costruire un sogno, giorno dopo giorno, quello di diventare la più grande casa automobilistica del mondo.
Addio a Shoichiro Toyoda, l’uomo che ha permesso alle vetture nipponiche di conquistare il mondo
Sono i numeri, inconfutabili, a confermare il successo dell’azienda nipponica guidata dal suo leader, oggi compianto più che mai. Nel 2021 Toyota, la più grande casa automobilistica giapponese, ha venduto oltre 10 milioni di automobili nel mondo superando Volkswagen. Toyota è diventata così il primo produttore mondiale di auto e veicoli commerciali.
Il risultato è stato tanto più impressionante perché Toyoda ha assunto la guida della Toyota al culmine delle tensioni commerciali USA-Giappone, nel 1982, quando le auto giapponesi erano diventate un potente simbolo dei timori americani di un Giappone in ascesa che sostituiva gli Stati Uniti come il più grande mercato economico del mondo.
L’espansione negli Usa nel momento più difficile
Nonostante queste tensioni, il signor Toyoda ha ampliato la produzione della sua azienda in Nord America, formando prima un’alleanza con General Motors nel 1984, prima di aprire il primo stabilimento americano dell’azienda, in Kentucky, nel 1988, cedendo alle pressioni americane per produrre automobili negli Stati Uniti.
Alla fine del suo mandato, aveva ampliato la produzione a livello globale, rendendo l’azienda veramente internazionale. Mr. Toyoda ha adottato un approccio pragmatico alle relazioni tra gli Stati Uniti e il Giappone – la prima e la seconda economia più grandi del mondo – sostenendo che mentre il Giappone cresceva, doveva lavorare di più per ingraziarsi i suoi concorrenti, un messaggio che ha fatto parte sempre della filosofia aziendale di Toyota.
