Il Gran Premio più brutto della storia: ecco perchè i tifosi si infuriarono

Tra i centinaia di Gran Premi ufficiali che si sono corsi dagli anni cinquanta ad oggi in Formula Uno ce n’è uno che gli appassionati preferiscono dimenticare. Ma cosa è successo quel giorno e perchè i fans dello sport si sono infuriati tanto? Ecco la cronaca di quel giorno surreale.

Alcune gare cambiano la storia della Formula Uno, che lo facciano in meglio o in peggio sta a voi deciderlo, ma il circuito su cui si corse questo Gran Premio singolare e sinceramente assurdo è rimasto nella storia dello sport per i peggiori motivi possibili.

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Quella volta, i tifosi si arrabbiarono di brutto (Auto&Motori)

Infatti, quel giorno gli appassionati furono così furiosi da accogliere i piloti scesi in pista con un lancio di oggetti in pista e grandi boati di rabbia. Ma perchè mai si sono arrabbiati tanto? La risposta ve la diamo tra poco ma prima, ecco qualche doverosa premessa prima di parlare del peggior Gran Premio che si sia mai visto.

Soldi sprecati

Una domanda per veri appassionati: esiste un Gran Premio che definireste il peggiore che avete mai visto? Quando si parla di queste gare attorno a cui girano milioni e milioni in sponsorizzazioni, investimenti di scuderie ed aziende, denaro sborsato dal pubblico ma soprattutto pubblicità bisogna andarci cauti: un evento organizzato male o insoddisfacente può risultare un vero disastro economico.

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Anche quel sinistro Gran Premio venne portato a casa da un celebre pilota tedesco, recordman per la Ferrari (Auto&Motori)

Per questa ragione nel corso degli anni molti circuiti come per esempio il noioso e scomodo Gran Premio di Detroit sono stati accantonati dal calendario ufficiale della Formula Uno che non ammette certo la noia. Ma esiste un caso in particolare in cui un Gran Premio, forse il più brutto di tutti a detta di molti appassionati, ha deluso i fans non tanto per il circuito su cui si è tenuto ma per le modalità con cui hanno corso i – pochi – piloti schierati in griglia.

Rischio esplosione

Per parlare di questa gara dobbiamo tornare al 2005, anno in cui correvano ancora in Formula Uno team che susciteranno grande nostalgia negli appassionati come Renault, Toyota e naturalmente Jordan e Minardi. Quell’anno i due principali fornitori di pneumatici per le squadre, Michelin dalla Francia e Bridgestone dal Giappone, avevano fatto miracoli per venire incontro al nuovo regolamento. Ma il team francese avrebbe presto scoperto qualcosa di poco piacevole.

Infatti, durante le qualifiche del Gran Premio degli Stati Uniti che si sarebbe tenuto il 19 giugno sul famoso circuito di Indianapolis, successe un fatto: la Toyota di Ralf Schumacher esce di strada lungo la sopraelevata rischiando di ferire seriamente il pilota, comunque costretto al ritiro dai medici. La causa è una foratura apparentemente accidentale di uno degli pneumatici Michelin ma la stessa fabbrica transalpina rilascia un comunicato inquietante.

I magnifici sei

Dopo alcuni esami condotti a tempo record, ecco la doccia fredda: la curva sopraelevata del circuito sollecita troppo i nuovi pneumatici Michelin che equipaggiano quasi tutte le monoposto pronte a scendere in pista per la gara ufficiale; il comunicato della casa è terribile e recita pressapoco queste parole: “La ditta non garantisce per l’integrità degli pneumatici in merito alla gara”. Nei box, scoppia l’inferno.

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Una griglia di partenza che non si è mai vista nemmeno a Monaco! (Auto&Motori)

I team che montano pneumatici Michelin chiedono di non correre o quanto meno una disposizione in griglia che metta ai primi posti le sei monoposto con pneumatici Bridgestone per ragioni di sicurezza. Alcuni team manager propongono anche di modificare il tracciato ma Ferrari è irremovibile e si oppone: il team fa sapere di avere intenzione di gareggiare regolarmente mentre mano a mano, tutte le squadre con pneumatici Michelin annunciano che non gareggeranno per ragioni di sicurezza.

Uno spettacolo grottesco 

Tra le proteste quindi, si presentano in griglia solo sei auto: le due Ferrari, le Jordan e le Minardi inizialmente disposte a non gareggiare per solidarietà verso le altre squadre ma forse ingolosite dalla possibilità di guadagnare punti in modo semplicissimo. Il pubblico rumoreggia e accoglie la partenza del Gran Premio con sole sei automobili lanciando oggetti in pista tra cui una bottiglia d’acqua che viene fatta esplodere dalla monoposto di Rubens Barrichello.

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Monteiro conquista il podio in quella che è la migliore gara della Jordan nell’anno della sua sparizione (Auto&Motori)

Alla fine, la triste gara viene vinta da Michael Schumacher con la seconda Ferrari a rimorchio seguita da una delle Jordan e le due Minardi che non riescono a centrare il podio nemmeno in mancanza di concorrenza. Le polemiche saranno enormi e a molti spettatori verranno regalati i biglietti per la successiva gara: “Abbiamo scelto di non correre per la sicurezza dei piloti. Non è stato possibile fare altro”, dice un furioso Flavio Briatore alla fine di quella che verrà ricordata come la peggiore e più assurda gara mai vista nel campionato.

 

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