L’azienda automobilistica rischia il tracollo finanziario: tutta colpa dell’ultimo modello

Una situazione davvero brutta quella che affligge una casa produttrice di recente fondazione che con questi veicoli aveva inizialmente pensato di fare una fortuna. Le cose si sono messe male, anzi malissimo, al punto che il tracollo sembra inevitabile.

Fondare una qualsiasi azienda come una casa automobilistica è sempre un investimento ad alto rischio, specialmente in un periodo in cui il tipo di propulsione utilizzato dai tuoi veicoli non è esattamente quello predominante nella società moderna: questa ditta lo ha scoperto nel modo peggiore possibile.

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La situazione non è per niente rosea, come andrà a finire? (Auto&Motori)

Le migliori aspettative

Quando un imprenditore fonda una casa automobilistica destinata a cambiare il modo di concepire il mondo dei motori possono succedere due cose: o il marchio rispetta le aspettative come è successo con Tesla, Ford e Smart o fallisce clamorosamente come è accaduto in casi eclatanti, vedi Fisker, Tucker e il marchio di oggi.

La casa di cui parliamo è stata fondata nel 2007 ad Eugene in Oregon e per molto tempo, è stata considerata dagli esperti e spinta dai giornali locali come il marchio destinato a cambiare la storia dei trasporti personali. Peccato che le cose non siano andate tanto bene.

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Rara foto dei manager in questo momento (Auto&Motori)

Dove è finita?

Proprio come la creazione di Elon Musk e compagnia la casa americana Arcimoto è nata con l’idea di produrre veicoli elettrici destinati a cambiare il modo in cui le persone si muovono almeno nelle città occidentali ma purtroppo, le cose non sono andate come previsto.

Se nel 2009, anno dell’uscita della prima vettura della casa, la Pulse, gli ordini erano arrivati da molti clienti in tutto il paese, già pochi anni dopo il marchio è semplicemente sparito dai radar. Arcimoto intendeva produrre dei piccoli tricicli a motore elettrico economici e facili da guidare ma tutto è finito nel peggior modo possibile al punto che ad oggi, il tracollo finanziario sembra inevitabile.

Servirebbe un vero miracolo

L’idea alla base della creazione di Arcimoto era che produrre veicoli elettrici a tre ruote avrebbe attirato l’attenzione di quelle ditte che offrono prodotti di intrattenimento ai turisti nelle località balneari o montuose, al punto che il marchio spinse i suoi veicoli col nome di Fun Utility Vehicle, facendo il verso alla denominazione dei grossi veicoli che ben conosciamo.

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Nonostante le premesse, Arcimoto ha ormai praticamente chiuso sul mercato (Auto&Motori)

Con queste premesse il valore complessivo delle azioni di Arcimoto era arrivato a toccare il miliardo di Euro prima di crollare vertiginosamente negli ultimi anni al punto che all’inizio del 2023, gli stessi dirigenti del marchio americano hanno apertamente parlato dell’imminente fallimento dell’azienda. I numeri del resto non promettono tanto bene…

Dopo aver prodotto appena 252 veicoli negli ultimi sei mesi, il marchio non ha ricevuto più ordini al punto da mettere in sospensione tutte le sue strutture: “Se non arriveranno ordini saremo costretti a chiudere”, ha riportato un lapidario comunicato stampa del brand dell’Oregon. Se un tempo l’idea di veicoli elettrici poteva sembrare innovativo, ormai la concorrenza è troppo pesante e forse, proprio questo ha segnato il destino di Arcimoto.

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